martedì 16 luglio 2013

Il Logo Aziendale: 6 falsi miti


Mi dispiace, ma proprio non mi capisci!
Sicuramente questo è quello che avrebbero detto i più importanti loghi ai loro rispettivi proprietari e designer, se solo avessero avuto la possibilità di parlare

Non c'è nessun'altra forma di design più fraintesa e mistificata che la creazione di un logo aziendale. Sembra che ognuno di noi abbia una propria teoria sulle regole da applicare nella realizzazione di un logo

Con questa lista, facciamo un po' di chiarezza su ciò che, secondo i maggiori esperti del settore, dovrebbero essere le regole da evitare assolutamente, durante la progettazione e realizzazione di un logo aziendale





Mito 1: Un logo deve rispecchiare ciò che l'azienda produce!

Ma chi lo ha detto? E' come se la Bandiera Nazionale vi racconti tutto sul proprio Paese, geografia, storia, politica o economia. Questa è la regola più falsa che esista!
Un logo non è un libro aperto da consultare, un logo è un simbolo, così come le famiglie Reali hanno i loro Crest, gli Stati hanno le loro Bandiere e le Aziende hanno il loro logo aziendale. Il logo è una forma di identificazione, un simbolo per differenziare i loro proprietari da tutti gli altri. Niente di più o di meno




Pensate alla Coca-Cola, alla Apple o alla Nike, questi concept non dicono assolutamente nulla sulle reali economie aziendali, però tutti sappiamo ciò che loro rappresentano.
Quando si cerca di raccontare una storia attraverso il logo, è inevitabile che non ci sia abbastanza spazio per sintetizzarla e si corre il rischio di ottenere un risultato totalmente diverso da quello prefissato.
Dovrebbero essere i prodotti a raccontare il logo aziendale, prodotti di qualità che danno anima e orgoglio al simbolo societario. Solo così un logo può crescere di importanza e memorabilità.


Mito 2: Un logo deve includere un simbolo!

Anche questo è falso. Alcuni fra i più grandi loghi aziendali non hanno simboli, ma si basano su una buona tipografia



Ecco alcuni esempi nella quale il logo aziendale è una semplice e curata Tipografia.

Tuttavia, questo non vuol dire che il logo non debba avere un simbolo, ma solo che, in alcuni casi, il simbolo sia solo un ostacolo o una decorazione superflua e che questo non aggiunge valore o significato alla buona riconoscibilità aziendale.
Un consiglio: Se non avete bisogno di rappresentare qualcosa di importante per la società è decisamente meglio sviluppare o prendere in considerazione lo sviluppo di una buona tipografia.


Mito 3: Il logo deve essere grande, più è grande e più è riconoscibile!

Falso. Il riconoscimento avviene dalla ripetizione e non dalla grandezza.

La ripetizione è lo strumento più potente e dispendioso che esista, in grado di far riconoscere anche un misero granello di sabbia nel più grande e sterminato deserto, ma solo se questo si guarda ogni giorno, tutti i giorni, per anni e anni.



Se sai riconoscere immediatamente tutte le aziende che sono dietro questi loghi, vuol dire che il lavoro, appena citato, è stato fatto molto bene.

La pubblicità è l'anima del commercio.

Lo sanno bene Nike, Apple, Pepsi e tanti altri, più il loro logo aziendale è visibile sui media, manifesti, articoli e più è difficile non associarlo ai loro prodotti, tanto che, il contenuto tipografico diventa superfluo. Non importa quanto sia piccolo il loro logo, l'importante è apparire, apparire, apparire.


Mito 4: Il logo deve seguire il consolidato stile industriale!

A dir la verità non ricordo più il numero di volte che ho visto associare il tetto di una casa o una chiave ad un'Agenzia Immobiliare, non uscire dagli schemi e percorrere le strade già descritte per ottenere una sicura riconoscibilità. Questo non aiuta allo sviluppo del logo.
Uscire dagli standard può essere un valido strumento di riconoscibilità.


Il 90% delle Agenzie immobiliari, hanno come logo aziendale, una casa o parti di essa, il 90% di loro avrà difficoltà ad emergere dalla massa.
E forse è quello che avrà pensato la "The Property Collective" nella realizzazione del loro simbolo. Non seguire il consolidato stile industriale ha dato loro ragione, un grande gruppo immobiliare dove il simbolo della casa è stato ritenuto "non idoneo" nel rappresentarlo.
Certo, per le aziende agli inizi, non c'è niente di peggio che un logo che sembra tutto, ma che manca di inventiva e originalità.
Abbiate il coraggio e l'audacia di rompere gli schemi e la forza di scrivere nuove regole.


Mito 5: Il logo deve essere "senza tempo"

Niente di più falso! I tempi cambiano e, con lui, anche le tendenze, le mode ed i gusti. Impossibile realizzare un logo che duri intatto in eterno, si può solo fare in modo che il concept non si basi su mode o tendenze, per far sì che il suo design duri più a lungo possibile, ma in ogni caso, avrà comunque bisogno di piccoli ritocchi di ammodernamento.



Un esempio fra tutti è quello della Coca-Cola, anche se a prima vista il logo è simile all'originale, il suo lettering ha subito molti riadattementi, e non possiamo certo dire che non ne subirà di altri.
Ogni tanto un logo ha bisogno di sottoporsi ad una piccola operazione di chirurgia plastica per sembrare meno vecchio e dare la sensazione di crescere con il cliente.



Mito 6: Il logo deve essere "simpatico"

Qualche volta ti sarà successo di sentire: A me piace moltissimo, ma a mia moglie il colore non piace assolutamente.

Lo scopo di un logo non è rendere felice la vista, ma fornire una firma, unica e riconoscibile, alle qualità associate ad un'azienda. Se alla gente piace o non piace il design del logo non ha nulla a che vedere con quello che pensano le grandi aziende e le organizzazioni che quei loghi li rappresentano.
Uno fra tanti è il logo delle Olimpiadi di Londra del 2012



Eccolo, lo ricorderete sicuramente. Da qualcuno è stato definito il logo più brutto della storia, eppure adesso se lo vedete, non potete fare altro che riconoscere la manifestazione a cui è stata associata.
Considerate anche che la Bacardi ha un grosso pipistrello nero su ogni bottiglia, ma tutti sanno che è uno dei migliori rum al mondo.
Il logo Google è essenzialmente un lettering a cui è stato applicato un effetto rilievo, quasi come se fosse un omaggio a Photoshop, ma tutti pensano che sia il miglior motore di ricerca al mondo.
E l'elenco potrebbe continuare...

Quindi se state progettando un logo, fate attenzione a non dar troppo conto ai giudizi di vostra moglie o di vostra zia, i loro gusti personali non hanno nulla a che fare con la progettazione.


...ma alla fine, come dovrebbe essere un logo?

La risposta non è certo facile e si può sintetizzare con un "dipende".
Dipende da chi è cliente, dalla sua storia e dalle sue prospettive, da ciò che vuole realizzare o costruire.

Io sono propenso col dire che non è il logo che definisce un'azienda, ma è l'azienda che definisce il suo logo!
Proprio come una firma in calce ad una lettera, il logo è quel simbolo, quel segno che lascia l'azienda in memoria del suo operato.



Fonte


1 commenti:

Anonimo ha detto...

La penso così da anni, ma bisognerebbe far imparare a memoria questo post al 98% dei potenziali clienti (e a tutte le loro mogli, mariti, zie e nonni)...