lunedì 24 giugno 2013

Vado a comprare le fragole


Le avversità possono essere delle fantastiche occasioni

Mi discosto un po' dai soliti post, come già fatto precedentemente, per condividere con voi questa interessante veduta di come un'avversità possa trasformarsi in una fantastica occasione per andare avanti.

In una nazione come l’Italia, che trasuda mediocrità in ogni dove e che è sostanzialmente priva di persone eticamente oneste, comprendere appieno la portata di questa “verità” vuol dire fare la differenza tra il sopravvivere (male) ed il vivere (bene).
La crisi è oggi palpabile nella sua forma più semplice e manifesta ad un tempo.
Pochi, tra le persone “normali” (si fa per dire!), riescono a godere dello stesso tenore di vita di un lustro fà. Sbarcare il lunario, poi, per i monoreddito, è diventata una impresa ciclopica. 
Eppure, proprio adesso, migliorare se stessi ed innescare un circuito virtuoso è più facile.
Per spiegare il senso delle mie parole, però, credo sia opportuno riportare l’apologo, paradigmatico, raccontatomi da un amico di vecchia data.


“Un povero disoccupato presentò domanda di assunzione presso la Microsoft come “pulitore di cessi”.
Il direttore del personale lo convocò e, dopo un rapido test attitudinale, gli disse: “Lei è assunto. Mi fornisca la sua e-mail perché io possa inviarle il contratto di lavoro ed il mansionario.”
Il poveretto, perplesso, rispose che non aveva il PC e che, quindi, era privo di e-mail.
Ed il direttore del personale: “Allora mi dispiace: se lei non ha una e-mail virtualmente non esiste e, quindi, non posso assumerla...”

Il poveraccio, disperato, uscì dalla sede della Microsoft, senza sapere cosa fare e con solo dieci dollari in tasca.
Si diresse verso un supermercato e lì comprò una cassa di dieci chili di fragole.
In poche ore, vendette tutte le fragole al dettaglio passando di porta in porta e duplicò il capitale iniziale entro mezzogiorno.
Sorpreso ed entusiasta, ripeté l'operazione tre volte e rientrò a casa con sessanta dollari.
A quel punto si rese conto che quel sistema gli avrebbe permesso di sopravvivere e, allora, vi si applicò in via continuativa, uscendo sempre prima la mattina e rientrando sempre più tardi la sera.
Così facendo, replicò e quadruplicò il capitale ogni giorno.
In poco tempo si comprò un carretto per aumentare il volume di lavoro e, successivamente, lo cambiò con un camioncino.
Cosicché, in capo ad un anno, divenne il titolare di una piccola flotta di automezzi propri.

Dopo cinque anni, era diventato il proprietario di una delle maggiori reti di distribuzione di derrate negli USA.
A quel punto, pensando al futuro della famiglia, decise di assicurarsi sulla vita.
Chiamò un broker per stipulare una polizza. Questi, al termine della conversazione, gli chiese l’indirizzo e-mail per inviargli il prospetto assicurativo.
Il nostro uomo gli rispose che non lo aveva.
“Che strano” commentò l’assicuratore “Lei non ha un e-mail ed è riuscito a  costruirsi un impero.
Si figuri dove sarebbe ora, se l’avesse avuta!".
L'uomo ci pensò su e poi rispose... “A pulire cessi alla Microsoft!”

A questo punto credo che possano trarsi almeno tre morali:
Morale n°1 - Internet non risolve tutti i problemi della vita;
Morale n°2 - Se non hai una e-mail ma lavori molto puoi diventare milionario lo stesso;
Morale n°3 - Se non si colgono le opportunità nelle avversità si è più vicini a pulire cessi che a diventare un milionari.


...In tutti i casi Vi saluto e Vi prego di non polemizzare sull’argomento di questo articolo, non potrei rispondere: Sono fuori… a comprare fragole!

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